La laguna di Venezia - Parte 3
22 settembre 2024
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Lunedì 12 agosto siamo partiti dal nostro ancoraggio all'isola di Poveglia alla volta del Canale di Torcello.
Ancora una volta ci siamo immessi nel trafficato canale e dopo un'oretta ci si è stagliato all'orizzonte Palazzo Ducale e il Campanile di San Marco. Nonostante fosse una vista famigliare, vedere il cuore del centro di Venezia dall'acqua, dalla nostra barca, ci ha riempito di una meraviglia nuova e quasi felicità: la conferma che con questo modo di viaggiare potremo vedere tanti bei posti in un modo diverso.
Dopo aver lasciato scorrere l'isola del Lido, dove si tiene anche la Mostra del Cinema di Venezia, e aver superato un incrocio particolarmente trafficato da vaporetti e taxi, imbocchiamo un canale più tranquillo fino ad arrivare all'isola di Burano con le sue tipiche casette colorate e poi svoltare nel canale di Torcello dove ci ancoriamo nel punto più largo del canale.
Passiamo il pomeriggio in pozzetto in relax, ma anche sempre tenendo d'occhio i movimenti della barca in base alla direzione della corrente e del vento per essere sicuri di non essere spinti troppo al margine del canale dove l'acqua è troppo bassa o addosso a una bricola (pali di delimitazione e segnalazione diffusi in tutta la laguna).
L'indomani decidiamo di andare a visitare l'isola di Torcello prima di pranzo per evitare l'afa pomeridiana.
Arriviamo con il tender al piccolo molo dietro alla maestosa basilica costruita a partire dal 639 come nuova sede del vescovo di Altino in fuga dall'invasione dei Longobardi.
Di fronte alla basilica ci sono un paio di edifici in stile gotico risalenti al '400 ora adibiti a museo e diversi reperti archeologici tra cui il famoso trono di Attila, che più probabilmente è appartenuto ad un vescovo del V secolo o ad un governante dell'isola dal momento che gli Unni non sono arrivati a Torcello, ma solo fino ad Aquileia.
Proseguendo sull'unica stradina che porta all'altro lato dell'isola dove attaccano i vaporetti e da cui provengono i pochi turisti che incontriamo, ci sono un paio di ristoranti aperti solo a pranzo, orti e le poche case dell'isola.
Il giorno seguente facciamo un giro a Burano. Anche qui arriviamo col tender ma già dal mare si capisce che sarà molto meno tranquilla di Torcello: ci sono diversi attracchi per vaporetti e barche per tour turistici. Per fortuna, proprio mentre stavamo un posto dove poter scendere a terra e lasciare il tender, un signore del posto ci indica un canale laterale con tanto di rampa per tirar su la nostra barchetta e parcheggiarla sotto un albero in un piccolo parco.
Le viuzze di negozi, locali e laboratori di merletti per la cui lavorazione è famosa l'isola dal 1500, traboccano di turisti italiani e stranieri attirati dalle caratteristiche case colorate davanti alle quali cercano il selfie perfetto.
D'altronde ogni scorcio del paese meriterebbe una foto e anche noi ne facciamo tante durante la passeggiata fino alla piazza dove visitiamo la chiesa di San Martino eretta tra l' 888 e il 912 che contiene tra le altre, una tela di Gianbattista Tiepolo.
L'isola di Burano è collegata con un ponte a Mazzorbo, un'isola di soli 0,3 km² che ospitava ben 5 chiese e 5 monasteri! Oggi sopravvive solo la chiesa gotico-romana di Santa Caterina. L'isola è molto più tranquilla di Burano ed è occupata principalmente dalla tenuta Venissa, da un cimitero, dal viale alberato che costeggia il canale che la separa da Burano e da campi in cui si coltivano le "castraure di Mazzorbo", cioè il primo frutto della pianta dei carciofi, il cui sapore, già di per se amarognolo, viene esaltato dalla salsedine di cui è impregnato il terreno di quest'isola.
Dopo un paio di notti tranquille, abbiamo vissuto anche il primo temporale improvviso con raffiche di 30 nodi: il nostro ancoraggio con doppia ancora alla bahmense ha retto alla grande e ció ci ha dato grande fiducia per il resto della crociera. Infatti per via dei continui cambi di corrente di marea la barca cambia ciclicamente l'orientamento rispetto all'ancora, ma data la limitata larghezza dei canali è importante limitare il suo raggio di movimento. Calare poca catena può essere una soluzione per una breve sosta, ma se si vuole stare tranquilli, più catena si cala più è difficile che l'ancora perda la sua presa dal fondale. Ecco che attaccando al calumo principale una seconda ancora contrapposta alla prima, si riesce a far ruotare la barca sul posto e permetterle di allinearsi all'elemento con la forza maggiore, sia esso vento o corrente, cosa che non sarebbe possibile semplicemente filando una seconda ancora da poppa.
Nonostante sapessimo che il nostro sistema di ancoraggio era affidabile, quando è diventato chiaro che per sabato e domenica era previsto l'arrivo di una perturbazione con possibili forti venti, abbiamo preferito non sfidare la sorte e ci siamo messi a cercare un posto sicuro in porto e dopo diverse di telefonate l'unico che abbiamo trovato ad un buon prezzo era al Diporto Velico Veneziano, sull'isola di Sant'Elena proprio dietro allo stadio: una posizione perfetta per visitare Venezia nonostante avessimo consapevolmente deciso, durante la programmazione della nostra crociera, di non visitarla per concentrarci sulle isole più periferiche.
The Venice lagoon - Part 3
22 Sept, 2024
On Monday, August 12, we left our anchorage at the island of Poveglia for the Torcello Channel.
Once again we entered the busy canal and after an hour or so we were silhouetted on the horizon by the Doge's Palace and St. Mark's Bell Tower. Although it was a familiar sight, seeing the heart of city center of Venice from the water, from our boat, filled us with a new wonder and almost happiness: confirmation that with this way of traveling we will be able to see many beautiful places in a different way.
After passing the island of Lido, where the Venice Film Festival is also held, and passing an intersection particularly busy with vaporettos and taxi boat, we take a quieter canal until we reach the island of Burano with its typical colorful little houses and then turn into the Torcello canal where we anchored at the widest point of the canal.
We spent the afternoon in the cockpit relaxing, but also always keeping an eye on the boat's movements caused by the current and the wind to make sure we were not pushed too far to the edge of the channel where the water is too shallow or against a bricola (delimitation and signaling poles spread throughout the lagoon).
The next day we decide to visit the island of Torcello before lunch to avoid the afternoon humid heat.
We arrive by tender at the small pier behind the majestic basilica built beginning in 639 as the new seat of the bishop of Altino fleeing the Lombard invasion.
In front of the basilica are a couple of Gothic-style buildings dating from the 15th century now used as a museum and several archaeological finds including the famous Attila throne, which most likely belonged to a 5th-century bishop or ruler of the island since the Huns did not make it to Torcello, only as far as Aquileia, 25 km away on main land.
Continuing on the only small path that leads to the other side of the island, where the vaporettos arrive and where the few tourists we encountered came from, there are a couple of restaurants open only for lunch, vegetable gardens, and the few houses of the island.
The following day we take a trip to Burano. Here, too, we arrive by tender but it was already clear from the sea that it would be much less quiet than Torcello: there are several berths for vaporetti and tour boats. Fortunately, just as we were looking for a place where we could go ashore and leave the tender, a local gentleman pointed us to a side canal complete with a ramp to pull up our little boat and park it under a tree in a small park.
The alleyways of stores, restaurants, bars and lace workshops for which the island has been famous since the 1500s was crowded with Italian and foreign tourists attracted by the characteristic colorful houses in front of which they seek the perfect selfie.
Then again, every glimpse of the town would deserve a photo and we too take many during the walk to the square where we visited the church of San Martino erected between 888 and 912 that contains among others, a painting by Gianbattista Tiepolo.
The island of Burano is connected by a bridge to Mazzorbo, an island of only 0,3 km² that once housed as many as 5 churches and 5 monasteries! Today only the Gothic-Roman church of Santa Caterina survives. The island is much quieter than Burano and is mainly occupied by the Venissa estate, a cemetery, the tree-lined avenue that runs along the canal that separates it from Burano, and fields in which the “castraure di Mazzorbo,” i.e., the first fruit of the artichoke plant, whose flavor, already bitter in itself, is enhanced by the saltiness with which the soil of this island is impregnated, is cultivated.
After a couple of quiet nights, we also experienced the first sudden storm with gusts of 30 knots: our anchorage with double anchor (called Bahamian anchoring) held up great and this gave us great confidence for the rest of the cruise. In fact, because of the constant changes in tidal current, the boat cyclically changes orientation relative to the anchor, but given the limited width of the channels, it is important to limit its range of movement. Lowering little chain may be a solution for a short stop, but if you want to be safe, the more chain you lower the more difficult it is for the anchor to lose its grip from the bottom. By attaching a second anchor opposed to the first to the main chain, the boat can rotate on its place and allow it to align with the strongest element, be it wind or current, which would not be possible simply by setting a second anchor from the stern.
Although we knew that our anchoring method was reliable, when it became clear that a weather system with possible strong winds was expected to arrive on Saturday and Sunday, we preferred not to try our luck and set out to find a safe place in a harbor and after several phone calls the only one we found at a good price was at the "Diporto Velico Veneziano" ( Venetian Sailing club) on the island of Sant'Elena just behind the football stadium: a perfect location for visiting Venice despite the fact that we had originally decided, during the planning of our cruise, not to visit it in order to concentrate on the more peripheral islands.